Complementi di Matematica – Induzione transfinita

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Induzione transfinita. Data una proprietà P, se per ogni ordinale \alpha si ha

se per ogni ordinale \beta<\alpha vale P(\beta) allora vale P(\alpha)

allora la proprietà P vale per tutti gli ordinali.

Esercizi

  • Costruire una base di \mathbb{R} su \mathbb{Q} per induzione transfinita.
  • Dimostrare che esiste un insieme S di punti del piano \mathbb{R}^2 tali che ogni retta nel piano contenga esattamente due punti di S.
  • Dimostrare che esiste una funzione f:\mathbb{R}\to\mathbb{R} che non sia monotona su nessun sottoinsieme di \mathbb{R} della cardinalità del continuo.
  • Dimostrare che ogni funzione da \mathbb{R} in \mathbb{R} si scrive come somma di due bigezioni da \mathbb{R} in \mathbb{R}.

Complementi di matematica – Esercitazione del 20/4

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Equazioni differenziali

83. Per ogni punto (x,y) del piano con x, y>0 passa un’unica ellisse 4x^2+y^2=a (con a>0). Descrivere la famiglia di curve che in ogni punto sono ortogonali all’ellisse passante per quel punto.

84. Sia I un intervallo aperto. Sia F:I\times \mathbb{R}\to(0,\infty) una funzione continua positiva, e sia f:I\to\mathbb{R} una funzione differenziabile che risolve l’equazione differenziale (f'(x))^2=F(x,f(x)): mostrare che o x è sempre crescente, nel qual caso si ha f'(x)=\sqrt{F(x,f(x))} per ogni x, oppure è sempre decrescente, nel qual caso si ha f'(x)=-\sqrt{F(x,f(x))}; dunque f è di classe C^1.

85. Descrivete tutte le funzioni f:\mathbb{R}\to\mathbb{R} differenziabili che risolvono (f'(x))^2+f(x)^2=1; mostrare che sono C^1 e in effetti C^\infty a tratti.

86. Sia f:[0,1]\to\mathbb{R} una funzione C^2 tale che f(0)=f(1)=0 e f'(x)=f(x)f''(x) per ogni x\in [0,1]. Si provi che la funzione f è identicamente nulla.

87. Determinare la soluzione generale dell’equazione differenziale
u'(t)=\frac{t^2+3u(t)^2}{2tu(t)}.

88. Discutere le soluzioni di
\left\{\begin{array}{l}y'(x)=(y(x)-x)^3\\y(0)=a\end{array}\right.
studiandone in modo qualitativo l’esistenza (locale o globale) delle soluzioni, le proprietà di monotonia e convessità/concavità.

89. Per il problema di Cauchy
\left\{\begin{array}{l}y'(x)=\frac{1}{y(x)^2+x^2}\\y(0)=1\end{array}\right.
mostrate che esiste unica la soluzione globale y:\mathbb{R}\to\mathbb{R}, e che y è limitata e esistono finiti i limiti \lim_{x\to\infty}y(x) e \lim_{x\to-\infty}y(x).

90.Discutete l’equazione differenziale
\left\{\begin{array}{l}y'(x)=\frac{1}{y(x)-x^2}\\y(0)=a\end{array}\right.
per a\neq 0, studiando in modo qualitativo l’esistenza (locale o globale) delle soluzioni, le proprietà di monotonia e convessità/concavità. Mostrate che la soluzione esiste per tutti i tempi positivi, ma che per a>0 non si estende a tutti i tempi negativi. Mostrate che esiste un \tilde{a}<0 critico tale che, per \tilde{a}<a<0 la soluzione non si estende a tutti i tempi negativi, mentre per a\leq \tilde{a} la soluzione esiste per tutti i tempi negativi; inoltre per a=\tilde{a} si ha \lim_{x\to -\infty}y(x)-x^2=0.

91. Consideriamo l’equazione differenziale u'(t)=a(t)u(t)^2, dove a:\mathbb{R}\to [0,\infty) è una funzione continua. Dimostare che tutte le soluzioni con u(0)>0 esplodono in tempo finito se e solo se \int_0^{\infty}a(t)dt=\infty. L'ipotesi che a\geq 0 è davvero necessaria?

92. Si consideri il problema di Cauchy u'(t)=f(u(t)), u(0)=\alpha>0, dove f:(0,\infty)\to (0,\infty) è una funzione continua. Dimostrare che c'è esistenza globale (nel futuro) se e solo se \int_{\alpha}^\infty\frac{1}{f(x)}dx=+\infty,

93. Consideriamo l’equazione differenziale u''(t)-7u(t)=f(t). Dimostrare che, se f(t) è una funzione continua e limitata, allora l’equazione ammette esattamente una soluzione limitata su tutta la retta.

Consideriamo l’equazione differenziale u''(t)+7u(t)=f(t). Dimostrare che esiste una funzione f(t) continua e limitata e tale che l’equazione non ammette nessuna soluzione limitata su tutta la retta.

94. Consideriamo l’equazione differenziale
u'(t)+a(t)u(t)=f(t),
dove a è un parametro reale ed f:\mathbb{R}\to\mathbb{R} è una funzione continua.

  • Dimostrare che, se a\neq 0 e f(t) è limitata allora l’equazione ammette sempre esattamente una soluzione limitata su tutta la retta.
  • Dimostrare che, se a = 0, allora le soluzioni sono tutte limitate o tutte illimitate, ed entrambi i casi si possono realizzare per opportune scelte di f(t).
  • Dimostrare che, qualunque sia il valore di a, se f(t) è periodica allora l’equazione ammette esattamente una soluzione periodica.

95. Determinare la soluzione generale dell’equazione differenziale
u'(t)=\frac{u(t)}{t+u(t)^2}.

Complementi di Matematica – Esercitazione del 28/3

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Curve

71. Disegnare una rappresentazione approssimativa delle seguenti curve in \mathbb{R}^2 e calcolarne la lunghezza in funzione del parametro a>0:

  • (Astroide) t\mapsto (a\cos^3t, a\sin^3t), per t\in[0,2\pi];
  • (Cardioide) l'insieme dei punti della forma (r\cos\phi,r\sin\phi), dove r=2a(1-\cos\phi).

72. Dimostrare che la lunghezza dell'ellisse \phi\mapsto (a\cos\phi, b\sin\phi) (con a>b>0, \phi\in[0,2\pi]) è 2\pi a(1-\sum_{i=1}^\infty\frac{((2i)!)^2h^{2i}}{(2^ii!)^4(2i-1)}), con h=\frac{\sqrt{a^2-b^2}}{a}.

73. Dati a,b reali positivi, definiamo le due successioni (a_n)_{n\in\mathbb{N}}, (b_n)_{n\in\mathbb{N}} ponendo a_0=a, b_0=b, a_{n+1}=(a_n+b_n)/2, b_{n+1}=\sqrt{a_nb_n}. Mostrare che le due successioni tendono allo stesso limite finito e positivo, che chiameremo M(a,b).

74. Dimostrare che, dati a,b reali positivi e detto I(a,b)=\int_0^{\pi/2}(a^2\cos^2\phi+b^2\sin^2\phi)^{-1/2}d\phi, vale I(a,b)=\frac{\pi}{2M(a,b)}, con la notazione dell'esercizio precedente. Hint: con un cambio di coordinate, dimostrare che I(a,b)=\int_0^\infty\frac{1}{\sqrt{(x^2+a^2)(x^2+b^2)}}dx.

75. Disegnare la Lemniscata di Bernoulli, cioè l'insieme dei punti (x,y) del piano tali che (x^2+y^2)^2=x^2-y^2. Mostrare che si tratta di una curva la cui lunghezza totale è 2\pi/M(1,\sqrt{2}).

Teorema della funzione implicita

76. Sia F:\mathbb{R}^3\to\mathbb{R}^2 data da F(x,y,z)=(\sin x+\sin y+\sin z -1, \cos x+\cos y+\cos z -1). Sia Z=\{(x,y,z)\mid F(x,y,z)=(0,0)\}. Mostrare che P=(0,5\pi/6,\pi/6) è in Z e che esistono funzioni reali f, g tali che Z=\{(f(x),g(x))\mid x\in (-1,1)\} in un intorno di P. Scrivere equazioni per la retta tangente a Z in P.

77. Dato un sottoinsieme A di \mathbb{R}^n, dimostrare che le seguenti condizioni sono equivalenti:
- è localmente diffeomorfo a un aperto di \mathbb{R}^p;
- è localmente il grafico di una funzione liscia che esprime n-p delle coordinate in funzione delle altre p;
- è localmente la controimmagine di 0 per una funzione da \mathbb{R}^n a \mathbb{R}^{n-p} il cui differenziale in 0 abbia rango n-p;
- è localmente l'immagine di una funzione liscia da \mathbb{R}^p in \mathbb{R}^n il cui differenziale abbia rango massimo.

78. Sia t\mapsto A(t) una funzione C^1 da \mathbb{R} nelle matrici simmetriche n\times n, considerate nello spazio euclideo \mathbb{R}^{n^2}. Supponiamo che \lambda_0 sia un autovalore di A(0) di molteplicità 1. Dimostrare che esistono \epsilon>0 e una funzione C^1 \lambda:[0,\epsilon)\to\mathbb{R} con \lambda(0)=\lambda_0 tali che \lambda(t) sia un autovalore di A(t) di molteplicità 1 per t\in[0,\epsilon). Dimostrare che \frac{d\lambda}{dt}(0)=x^TA'(0)x, dove x è un autovettore di A(0) relativo a \lambda_0 di norma Euclidea uguale a 1.

79. Sia (x,y)\mapsto (f(x,y),g(x,y)) una funzione C^1 da \mathbb{R}^2 in sé. Mostrare che localmente una fra f e g è funzione dell'altra (si può scrivere f(x,y)=h(g(x,y)) o g(x,y)=h(f(x,y)) in un appropriato intorno di (x_0,y_0)).

80. Sia A un aperto di \mathbb{R}^2 contenente il punto (x_0, y_0) e sia F\in C^2(A) una funzione tale che F(x_0,y_0)=0, \nabla F(x_0,y_0)=(0,0), \operatorname{det}HF(x_0,y_0)<0. Sia inoltre Z=\{(x,y)\in A\mid F(x,y)=0\}. Dimostrare che, per un opportuno intorno U di (x_0,y_0), Z\cap U è l'unione di due grafici di funzioni C^1 che si intersecano trasversalmente (i.e. che hanno tangenti non coincidenti in (x_0,y_0)). Di conseguenza, Z non è localmente il grafico di una funzione in una variabile intorno a (x_0,y_0).

Moltiplicatori di Lagrange

81. Siano f, \phi funzioni reali C^1 su un aperto A di \mathbb{R}^n. Dato a\in\mathbb{R}^n, sia E_a=\{x\in A\mid \phi(x)=a\} e si supponga \nabla\phi(x)\neq 0 per x\in E_a. Mostrare che, se x_0\in E_a è tale che f(x_0)=\min\{f(x)\mid x\in E_a\}, allora esiste \lambda\in\mathbb{R} tale che \nabla f(x_0)+\lambda\nabla\phi(x_0)=0.

82. Siano f, \phi, A, x_0, \lambda come nell'esercizio precedente, e assumiamo che f, \phi siano C^2. Sia h(x)=f(x)+\lambda\phi(x); mostrare che se v\cdot\nabla\phi(x_0)=0 allora v\cdot (Hh)v\geq 0, dove Hh è l'Hessiana di h in x_0.

Ecco una traccia (in verità abbastanza dettagliata) di soluzione per gli ultimi due problemi, che non avevamo corretto per bene a esercitazione; notare che questa soluzione non è la più rapida che si possa produrre, ma è completamente elementare! Moltiplicatori di Lagrange

Complementi di Matematica – Esercitazione 2/3/2022

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Perdonate la lista degli esercizi arrivata tardissimo: avete però un sacco di tempo per pensarci, perché come dicevamo l'altra volta correggeremo esercizi vecchi questo giovedì (chi non ha risposto al questionario potrebbe a questo punto farlo, se possibile entro domani, anche solo segnalando i problemi che vuole vedere corretti se ne ha!). Notate che nella seconda parte di questa mandata ci sono (anche) esercizi sugli argomenti che tratterete oggi a lezione. Vi pubblicherò con calma un'ulteriore mandata di esercizi di calcolo differenziale quando l'avrete fatto, e poi ne correggeremo un po' insieme dopo i colloqui.

Convergenza uniforme

56. Per le seguenti successioni di funzioni da \mathbb{R} in \mathbb{R}, si determini l'insieme dei punti sui quali convergono e se su tale insieme convergono o meno uniformemente:
f_n(x)=\frac{1}{1+(x-n)^2};
f_n(x)=|x|^{1/n}e^{nx};
f_n(x)=(1-\cos(x/n))^n;
f_n(x)=(x^2-x)^n.

☞ (importante ma non banale) 57. [Svolto il 28/3] Sia (f_n)_{n\in\mathbb{N}} una successione di funzioni reali continue su un compatto K di \mathbb{R}, decrescente nel senso che per ogni n si abbia f_{n+1}\leq f_n su K, che converga puntualmente a una funzione continua f su K. Dimostrare che la convergenza è in realtà uniforme. Questo risultato sarebbe vero se non fossimo su un compatto? Se il limite non fosse continuo? Se non si avesse definitivamente f_{n+1}\leq f_n?

58. [Svolto il 28/3] Sia (f_n)_{n\in\mathbb{N}} una successione di funzioni reali continue definite su un intervallo chiuso [a,b], ciascuna debolmente crescente, che convergano puntualmente verso una funzione f continua su [a,b]. Si dimostri che la convergenza è uniforme.

59. Dimostrare che l'indicatrice dei razionali non è limite puntuale di funzioni continue.

Serie di funzioni

☞ (almeno alcune!) 60. Discutere la convergenza (puntuale/assoluta/uniforme/totale) delle seguenti serie di funzioni
Screenshot 2023-03-06 at 23.24.06

61. [Svolto il 28/3] Sia f(z) la somma della serie di potenze \sum_{n=0}^\infty a_nz^n su C=\{z\in\mathbb{C}\mid |z|<r\}. Supponiamo che la serie converga in un punto z_0=re^{i\theta}\in\partial C, con somma S\in\mathbb{C}. Si provi che allora la serie converge uniformemente nel segmento di estremi 0 e z_0, e che \lim_{\rho\to r^-}f(\rho e^{i\theta})=S.
Una volta dimostrato questo, confronta con il più forte Teorema 6.33 delle note del corso!

62. Siano f_n, g_n successioni di funzioni da uno spazio metrico in \mathbb{R} tali che

  • la serie delle f_n ha somme parziali uniformemente limitate in X;
  • g_n\to 0 uniformemente su X;
  • g_{n+1}\leq g_n per ogni n\in\mathbb{N}.

Si dimostri che la serie \sum_{n=0}^\infty f_ng_n converge uniformemente su X.

63. Sia \zeta una radice primitiva m-esima dell'unità per m\geq 2; dimostrare che \sum_{n\in\mathbb{N}}\frac{\zeta^n}{n^x} converge uniformemente sui compatti di \mathbb{R}_{>0}.

64. Si calcoli lo sviluppo in serie delle funzioni \frac{1}{1-x}, e^x, \sin x, \cos x, \sinh x, \cosh x, (1+x)^\alpha, \cos^2 x intorno a 0, se ne determini il raggio di convergenza e l'insieme di convergenza.

65. [Svolto il 28/3] Si dimostri che 1-\frac12+\frac13-\frac14+\ldots=\log(2) e che 1-\frac15+\frac17-\frac19+\ldots=\pi/4.

66. Data una matrice n\times n su \mathbb{C} definiamo il suo esponenziale e^A come \(\sum_{k=0}^{\infty} A^k/k\). Dimostrare che tale serie converge per ogni A (nel senso della distanza indotta da una qualunque norma su \mathbb{C}^{n^2}). Mostrare inoltre che e^A=\lim_{k\to\infty}(Id+A/k)^k.

67. Si provi che, se A e B (matrici n\times n su \mathbb{C} come sopra) commutano allora e^{A+B}=e^Ae^B. È vero se A e B non commutano? Cosa si può dire sull'invertibilità della matrice e^A?

68. Si dimostri che se f\in C^\infty(\mathbb{R}) è tale che tutte le sue derivate siano non negative allora è analitica.

69. Si dimostri che f(x)=\frac{1}{1+x^2} è analitica su tutto \mathbb{R} ma che il suo raggio di convergenza del suo sviluppo centrato in x_0 è \sqrt{1+x_0^2}.

70. Calcolare il raggio di convergenza delle seguenti serie di potenze:
Screenshot 2023-03-07 at 00.52.47

Complementi di Matematica – Esercitazione 23/2/2023

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Come promesso, un set di esercizi un po' più tardivo e un po' più scarno per questa volta!

Sia f:(X,d_X)\to (Y,d_Y) una funzione. Un modulo di continuità per f è una funzione \omega:[0,\infty)\to [0,\infty] debolmente crescente e continua in 0 tale che si abbia \omega(0)=0, d_Y(f(x),f(y))\leq \omega(d_X(x,y)) per x,y\in X.
47. Dimostrare che f ha un modulo di continuità se e solo se è uniformemente continua.
48. Dimostrare inoltre che, se f ha un modulo di continuità, ne ha uno che sia continuo dove non è infinito.
49. Dimostrare che, se X è un intervallo e Y è \mathbb{R} con la distanza euclidea, f è uniformemente continua se e solo se ammette modulo di continuità finito. Cosa si può dire in generale sull'esistenza o meno di un modulo di continuità finito?

50. Supponiamo che (Y,d_Y) sia completo e consideriamo f:A\to Y, dove A\subseteq X. Mostrare che, se f è uniformemente continua, allora si estende in modo unico a una funzione g:\overline{A}\to Y continua, che è anche uniformemente continua. Se \overline{A} è compatto si può in effetti caratterizzare così la continuità uniforme: f è uniformemente continua se e solo se si estende a g:\overline{A}\to Y continua.

51. Mostrare (idealmente utilizzando il modulo di continuità!) che se f:\mathbb{R}\to\mathbb{R} è uniformemente continua, allora esistono costanti positive C, M tali che |f(x)|\leq C|x| per |x|\geq M.

52. Dimostrare che se f:I\to\mathbb{R} (con I intervallo) è \alpha-Hölderiana con \alpha>1 allora è costante.

53. Costruire (se esiste) un esempio di funzione in ciascuna categoria: f:[0,1]\to\mathbb{R} uniformemente continua ma non Hölderiana; f continua ma non uniformemente continua; f uniformemente continua fra spazi metrici che non sia limitata su ogni limitato; f:\mathbb{R}\to\mathbb{R} continua e non monotona su nessun intervallo.

54. Dimostrare che esiste una topologia sull'insieme delle funzioni da \mathbb{R} a \mathbb{R} tale che f_n\to f secondo questa topologia se e solo se le f_n convergono a f puntualmente, ma che non esiste una metrica che induca questa topologia.

55. È vero che, se f_n\to f funzioni da \mathbb{R} in \mathbb{R} convergono uniformemente e le f_n sono uniformemente continue, allora il limite f è uniformemente continuo? È vero se, anziché la convergenza uniforme su \mathbb{R}, vale la convergenza uniforme su tutti i compatti K\subseteq \mathbb{R}?

Complementi di Matematica – Esercitazione 16/2/2023

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Spazi metrici e topologie indotte

31. Dato uno spazio metrico (X,d), sia \phi:\mathbb{R}_{\geq 0}\to\mathbb{R}_{\geq 0} una funzione debolmente crescente e subadditiva, cioè tale che si abbia \phi(t)+\phi(s)\geq\phi(t+s) per t,s\geq 0, tale che \phi^{-1}(0)=\{0\}. Mostrare che \phi\circ d è ancora una distanza su X. Mostrare che se \phi è continua in 0 allora la topologia generata da d è la stessa della topologia generata da \phi\circ d. Il viceversa è vero?
32. Sia (a_n)_{n\in\mathbb{N}} una successione di elementi di uno spazio vettoriale V dotato di una distanza ultrametrica (vedi definizione nelle note) d che sia invariante per traslazioni e lo renda completo; si dimostri che la serie (i.e. la successione delle somme parziali) degli a_n converge in (V,d) se e solo se a_n\to 0 in (V,d).
33. Sia V uno spazio vettoriale su \mathbb{R}. Una norma su V è una funzione \|\cdot\|:V\to\mathbb{R}_{\geq 0} tale che valgano: \|v\|=0 se e solo se v=0; \|\lambda v\|=|\lambda|\|v\| per ogni \lambda\in \mathbb{R}, v\in V; \|v+w\|\leq \|v\|+\|w\| per ogni v,w\in V.
Dimostrare che, se \|\cdot\| è una norma, allora d(v,w)=\|v-w\| è una distanza su V. Dimostrare che, date due norme su uno spazio V di dimensione finita, le loro distanze corrispondenti sono bi-Lipschitz equivalenti. La conclusione vale anche per V di dimensione infinita?
34. Mostrare che \mathbb{R^2}\setminus\{0\} (con la metrica euclidea) e S^1\times \mathbb{R} (con la metrica prodotto fra la metrica geodetica e quella euclidea) sono omeomorfi (per le rispettive topologie indotte) ma non isometrici.
35. Fornire, se esiste, un esempio di uno spazio topologico compatto ma non sequenzialmente compatto e un esempio di spazio topologico sequenzialmente compatto ma non compatto.
36. Sia (X,d) uno spazio metrico tale che ogni funzione continua da X in \mathbb{R} abbia massimo. Dimostrare che X è compatto.

Razionali e interi p-adici

37. Su \mathbb{Q}, si consideri la distanza p-adica descritta dalle note del corso. Si dimostri che è una ultrametrica (vedi note) e che \mathbb{Q} non è completo per questa distanza. Sia \mathbb{Q}_p un completamento del suddetto spazio metrico; dimostrare che le palle chiuse in \mathbb{Q}_p (i.e. gli insiemi della forma B(x,p^{-r})=\{y\in \mathbb{Q}_p \mid |x-y|_p\leq p^{-r}\}, con r intero positivo) sono sia chiuse che aperte. Dimostrare che \mathbb{Q}_p (con la topologia indotta dalla distanza p-adica) è totalmente disconnesso e T2.
38. Si dimostri che lo spazio metrico \mathbb{Z}_p\subset \mathbb{Q}_p degli interi p-adici, dato dalla palla B(0,1) nella notazione dell'esercizio precedente, è compatto e omeomorfo a B(x,p^{-r}) per qualunque intero r e x\in\mathbb{Q}_p.

La distanza di Hausdorff

39. Sia (X,d) uno spazio metrico e siano C_1,C_2\subseteq X due chiusi disgiunti. Dimostrare che esiste una funzione continua f:X\to\mathbb{R} tale che f|_{C_1}\equiv 1 e f|_{C_2}\equiv 0. Dedurre che esistono due aperti disgiunti U_1, U_2 tali che C_1\subset U_1, C_2 \subset U_2.
40. La tesi dell'esercizio 39 è vera per ogni spazio topologico T2?
41. Sia (X,d) uno spazio metrico. Sia \mathcal{B}(X) l'insieme dei chiusi limitati di X (cioè dei chiusi C tali che \sup_{x,y\in C}d(x,y)<\infty). Dato C\in \mathcal{B}(X) e x\in X, scriviamo d(x,C) per \inf_{y\in C}d(x,y). Si consideri la funzione d_H:\mathcal{B}(X)^2\to\mathbb{R} che manda (C,C') in \max\{\sup_{x\in C}d(x, C'), \sup_{y\in C'}d(y, C)\}. Dimostrare che d_H è una distanza su \mathcal{B}(X).
42. Dimostrare che, se (X,d) è compatto, allora (\mathcal{B}(X),d_H) è compatto. Se lo spazio X è completo, è vero che (\mathcal{B}(X),d_H) è completo?
43. Mostrare che le approssimazioni standard della stella di Koch convergono formalmente verso la stella di Koch secondo la distanza d_H, e similmente per i soliti chiusi la cui intersezione dà il Cantor.

Metrizzabilità e isometrie

44. Uno spazio topologico è metrizzabile se esiste una metrica sullo spazio che induca la sua topologia. Determinare, per i seguenti spazi, se sono o meno metrizzabili (se sì, esibire una metrica appropriata): qualunque spazio con la topologia discreta; la retta di Sorgenfrey; la topologia di Zariski su \mathbb{F}^n infinito; la topologia d'ordine su \mathbb{R}^2 data dall'ordine "(x,y)>(x',y') se e solo se x>x' o x=x' e y>y'"; la topologia d'ordine data dall'ordine sopra descritto su [0,1]\times [0,1].
45. Dato uno spazio metrico (X,d), sia (\ell_{\infty}(X), d_\infty) lo spazio metrico delle funzioni da X a \mathbb{R} con la distanza del sup (d_\infty(f,g)=sup_{x\in X}|f(x)-g(x)|). Dimostrare che, qualunque sia X, (\ell_{\infty}(X), d_\infty) è completo.
46. Dimostrare che qualunque spazio metrico (X,d) è isometrico a un sottoinsieme di (\ell_{\infty}(X), d_\infty) (consiglio: provate a dimostrarlo prima nel caso in cui X sia limitato). Dedurre che ogni spazio metrico la cui cardinalità non sia più che quella di \mathbb{R} si può immergere isometricamente in (\ell_{\infty}(\mathbb{R}), d_\infty).

Complementi di Matematica – Esercitazione 9/2/2023

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Breve nota: anziché segnare alcuni esercizi come "più difficili" o extra, ho deciso di indicare con ☞ un sottoinsieme degli esercizi "minimale" che consiglio a tutti di assicurarsi di essere capaci di svolgere e – cosa non scontata – scrivere bene. Nessuno dei problemi ☞ dovrebbe porre difficoltà insormontabili (a meno di typo o errori in qualche esercizio, che sono ovviamente possibili e che vi prego di far presenti a esercitazione!). Buon weekend e buon lavoro!

Alcuni esempi di spazi topologici

16. [Svolto 16/2] (Retta di Sorgenfrey) Su \mathbb{R}, si consideri la topologia generata dagli intervalli della forma [a,b) con a<b. Mostrare che è una topologia strettamente più fine di quella standard (gli aperti "normali" sono tutti aperti in questa topologia, ma non viceversa). Quali sottoinsiemi in questa topologia sono connessi? Cosa riuscite a dire sui sottoinsiemi compatti in questa topologia?

17. [Svolto 16/2] (Topologia d'ordine) Dato un insieme X dotato di un ordine totale <, la topologia d'ordine su X è quella generata dagli insiemi della forma \{x\in X\mid x<a\} e \{x\in X\mid a<x\}, dove a\in X. Ad esempio, la topologia di \mathbb{R} è la sua topologia d'ordine per l'ordinamento standard. Mostrare un esempio di sottoinsieme di \mathbb{R} la cui topologia indotta non sia quella d'ordine.

18. [Svolto 16/2] (Topologia di Zariski) Sia \mathbb{F} un campo. Dato un insieme S di polinomi in \mathbb{F}[x_1,\ldots,x_n], chiamiamo V(S)\subseteq \mathbb{F}^n l'insieme degli zeri comuni a tutti gli elementi di S (\underline{x}\in V(S) \iff \forall p\in S p(\underline{x})=0). Dimostrare che la collezione di sottoinsiemi di \mathbb{F}^n che sono della forma V(S) per un qualche S\subseteq\mathbb{F}[x_1,\ldots,x_n] è l'insieme dei chiusi di una topologia su \mathbb{F}^n, detta topologia di Zariski. Mostrare che lo spazio \mathbb{F}^n dotato di tale topologia non è T2 (cioè Hausdorff) a meno che \mathbb{F} non sia finito (nel qual caso, in cosa consiste la topologia di Zariski?) Dimostrare che, se \mathbb{F} è infinito, interpretando \mathbb{F}^{n^2} come l'insieme delle matrici n\times n a coefficienti in \mathbb{F}, le matrici invertibili sono dense in \mathbb{F}^{n^2} per la topologia di Zariski. Utilizzare questo fatto per dimostrare il Teorema di Binet.

19. [Svolto 16/2] Per tutte le possibili coppie di spazi della lista seguente, esibire un omeomorfismo fra i due o dimostrare che i due spazi non sono omeomorfi: \mathbb{R}, [0,1], [0,1), (0,1), S^1, S^2, \mathbb{R}^2.
20. Dimostrare che \mathbb{R}^2 ed \mathbb{R}^3 non sono omeomorfi (pensateci, ma questo è più difficile di quanto non sembri e certamente facoltativo)!

Compattezza, connessione

21. [Svolto 16/2] Dimostrare che un compatto in uno spazio T2 è chiuso e fornire un esempio di un compatto non chiuso. Dimostrare che una funzione continua e bigettiva da uno spazio compatto a uno spazio T2 è un omeomorfismo. L'affermazione rimane vera rilassando l'ipotesi "compatto" o l'ipotesi "T2"?
22. [Svolto 16/2] Dimostrare che, data una successione di compatti chiusi non vuoti "annidati" (K_i)_{i\in\mathbb{N}} in uno spazio topologico X tale che per i\in\mathbb{N} K_{i+1}\subseteq K_i, l'intersezione \cap_{i\in\mathbb{N}}K_i è non vuota. Si può eliminare la condizione "compatti"? Si può eliminare la condizione "chiusi"? (Questo è un lemma IMPORTANTE che forse avrete visto o vedrete a lezione: siate capaci di dimostrarlo e tenetelo presente come strumento da usare!)
23. [Svolto 16/2] Esiste una funzione continua bigettiva da (0,1) in [0,1]?
24. L'insieme \mathbb{R}^2\setminus r, dove r è una retta, è connesso? L'insieme \mathbb{C}^2\setminus r, dove r è un sottospazio affine di dimensione (su \mathbb{C}) 1, è connesso?
25. Dimostrare che la chiusura dell'insieme \{(x,\sin(1/x)\mid x\in (0,1]\} è connessa, ma non connessa per archi.

Topologia prodotto

26. Dimostrare che le proiezioni per la topologia prodotto sono continue e aperte. Dimostrare che una funzione da uno spazio topologico a un prodotto di spazi topologici è continua se e solo se lo sono le sue composizioni con le proiezioni canoniche.
27. Dimostrare che prodotto di T2 è T2 e che prodotto di connessi è connesso. Dimostrare che il prodotto di due spazi compatti è compatto.
28. Dimostrare che, con la box topology generata da tutti i rettangoli (e non dai soli insiemi cilindrici) il prodotto di spazi topologici compatti non è necessariamente compatto. Dimostrare che la funzione x\mapsto (x,x,x,\ldots) da \mathbb{R} in \mathbb{R}^\omega è continua se su \mathbb{R}^\omega si considera la topologia prodotto, ma non se su \mathbb{R}^\omega si considera la box topology.
29. Dimostrare che lo spazio \{0,1\}^\omega con la topologia prodotto (di una quantità numerabile di copie della topologia discreta su \{0,1\}) è omeomorfo all'insieme di Cantor con la topologia indotta dalla topologia di \mathbb{R}.
30. [Parzialmente svolto 16/2] Ecco una caratterizzazione alternativa forse un po' sorprendente della compattezza. Dimostrare che uno spazio topologico X è compatto se e solo se per ogni spazio topologico Y la proiezione \pi_Y: X\times Y \to Y è chiusa.

Complementi di Matematica – Esercitazione 2/2/2023

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Chiusure, parti interne, frontiere, palle in \mathbb{R}^n

1. [Svolto 2/2] Che relazioni di contenimento esistono fra \overline{A}\cap \overline{B} e \overline{A \cap B}, fra \overline{A}\cup \overline{B} e \overline{A \cup B}, fra {A}^\circ\cap {B}^\circ e (A \cap B)^\circ, fra {A}^\circ\cup {B}^\circ e (A \cup B)^\circ? (Quando una relazione di contenimento non è vera in generale, fornire un controesempio.)
2. [Svolto 2/2] Che relazioni di contenimento esistono fra A,\partial A, \partial\partial A, \partial\partial\partial A, \ldots? (Quando una relazione di contenimento non è vera in generale, fornire un controesempio.)
3. [Svolto 2/2] Dimostrare che ogni aperto di \mathbb{R} è un'unione disgiunta numerabile di intervalli aperti (i.e. intervalli della forma (a,b), con a\in \mathbb{R}\cup\{-\infty\} e b>a in \mathbb{R}\cup\{+\infty\}).
4. [Svolto 2/2] È vero che ogni aperto di \mathbb{R}^n è unione numerabile di palle aperte? È vero che ogni aperto di \mathbb{R}^n è unione di palle aperte disgiunte?
5. [Svolto 9/2] Quali sono i sottoinsiemi di \mathbb{R} che sono sia chiusi sia aperti? E quelli di \mathbb{R}^n?
6. Si può esprimere (0,1) come unione numerabile di intervalli chiusi disgiunti?

Una digressione sulla dimensione di Minkowski

Dato un insieme S limitato in \mathbb{R}^n e dato \epsilon>0, definiamo N_\epsilon(S) come il minimo k\in\mathbb{N} tale che esistano x_1,\ldots,x_k\in\mathbb{R}^n per cui S\subseteq \bigcup_{i=1}^k B(x_i,\epsilon), i.e. il minimo numero di palle aperte di \mathbb{R}^n sufficiente per coprire l'insieme S. Definiamo la dimensione di Minkowski superiore di S come
\displaystyle{\operatorname{\overline{dim}_M}(S)=\limsup_{\epsilon\to 0}\frac{\log(N_\epsilon(S))}{-\log(\epsilon)}};
similmente si definisce la dimensione di Minkowski inferiore come il \liminf corrispondente e, se le due coincidono, il loro valore è detto semplicemente dimensione di Minkowski e denotato con \operatorname{dim_M}(S).

7. [Svolto 2/2] Mostrare che, per S=[0,1]^d\times \{0\}^{n-d}, con d\leq n, si ha \operatorname{dim_M}(S)=d.
8. [Svolto 2/2] Mostrare che, per (S=[0,1]\cap\mathbb{Q})\times \{0\}^{n-1}, si ha \operatorname{dim_M}(S)=1.
9. Mostrare le seguenti proprietà (enunciate per la dimensione superiore, ma valide anche per quella inferiore):

  • \operatorname{\overline{dim}_M}(S)=\operatorname{\overline{dim}_M}(\overline{S});
  • se A\subseteq B\subseteq \mathbb{R}^n, \operatorname{\overline{dim}_M}(A)\leq\operatorname{\overline{dim}_M}(B);
  • \operatorname{\overline{dim}_M}(A_1\cup A_2 \cup \ldots A_k)=\max_{1\leq i\leq k}\operatorname{\overline{dim}_M}(A_i) (cosa si può dire nel caso di un'unione numerabile?);
  • Se A è finito, allora \operatorname{\overline{dim}_M}(A)=0.

10. Dato S\subset \mathbb{R}^n limitato ed \epsilon>0, definiamo le seguenti quantità:
N^{box}_\epsilon(S)=\min\{k\mid \exists x_1,\ldots, x_k\in\mathbb{R}^n : S\subseteq \bigcup_{i=1}^k x_i+[-\epsilon/2,\epsilon/2]^n\}
N^{int}_\epsilon(S)=\min\{k\mid \exists x_1,\ldots, x_k\in S : S\subseteq \bigcup_{i=1}^k B(x_i,\epsilon)\}
N^{pack}_\epsilon(S)=\max\{k\mid \exists x_1,\ldots, x_k\in S : B(x_i,\epsilon)\mbox{ disgiunte}\}
N^{net}_\epsilon(S)=\max\{k\mid \exists x_1,\ldots, x_k\in S : |x_i-x_j|\geq\epsilon\mbox{ per }i\neq j\}
Mostrare che la dimensione di Minkowski (superiore/inferiore) si può definire equivalentemente con qualunque di queste quantità al posto di N_\epsilon(S).
11. Calcolare \operatorname{dim_M}(\{\frac{1}{n}\mid n\in\mathbb{N}_+\}).
12. Calcolare \operatorname{dim_M}(C), dove C\subset [0,1] è l'insieme di Cantor.
13. Produrre un esempio di insieme S per il quale la dimensione di Minkowski superiore e quella inferiore non coincidono.
14. Calcolare \operatorname{dim_M}(\{(x,\sin(1/x))\mid x\in (0,1]\}).
15. Dimostrare che, se f è una funzione reale C^1 su [0,1], allora il suo grafico \{(x,f(x))\mid x\in[0,1]\}\subset \mathbb{R}^2 ha dimensione di Minkowski 1. Riuscite ad indebolire la condizione C^1? In particolare, lo statement è vero per una funzione continua?

Corrigé exo 3 feuille 5 (?)

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Une entreprise fabrique des pièces d’usines. Parmi les pièces fabriquées, 90 % satisfont aux normes de qualité, 5 % ne satisont pas à ces normes mais fonctionnent quand même et 5 % sont défectueuses. Pour essayer de connaître la fiabilité du fabricant, un client potentiel choisit au hasard 2 pièces. On appelle X le nombre de pièces défectueuses et Y le nombre de pièces aux normes.
1. Calculer la loi du couple (X,Y) et sa matrice de variance-covariance.
2. Trouver les lois de X et de Y, puis leurs espérances.
3. Retrouver ce dernier résultat en utilisant le principe de linéarité de l’espérance.
4. X et Y sont-elles indépendantes ?

Il est important de bien comprendre la situation decrite dans l'exo : les pièces fabriquées tombent chacune dans une de trois catégories :

  • pièces aux normes (N)
  • pièces fonctionnantes, mais pas aux normes (F)
  • pièces défectueuses (bien sûr, pas aux normes) (D)

Les trois ensambles N,F,D forment une partition de l'ensamble de pièces, au sens où il n'y a pas d'intersection entre chaque couple d'ensembles (il ne peut pas y avoir, par exemple, une pièce defectueuse mais aux normes, ou une pièce qui est dans N et F en même temps).
On prend deux pièces au hazard ; on va les appeler P_1 et P_2. Pour chaque pièce (de manière indépendante) on a P(P_k\in N)=0.9 et P(P_k\in F)=P(P_k\in D)=0.05. On se demande combien de pièces sont défectueuses (X) et combien sont aux normes (Y) parmi les deux pièces choisies, et on cherche à déterminer la loi du couple (X,Y).

Les valeurs possibles pour X sont 0,1,2 : soit les deux pièces sont défectueuse, soit il y a une qui est défectueuse et une qui marche, soit les deux pièces sont fonctionnantes. De même, les valeurs possibles pour Y sont 0,1,2.
Il faut donc calculer P(X=i,Y=j) pour i\in\{0,1,2\}, j\in\{0,1,2\} (c'est à dire qu'il y a 9 valeurs à calculer) ; on va considérer chaque cas :

  • il est immédiat de voir que P(X=2, Y=2)=P(X=2, Y=1)=P(X=1, Y=2)=0, car ces situations sont impossibles : on n'a que deux pièce, et on sait que si une pièce est défectueuse alors elle n'est pas aux normes et inversement ;
  • i=0, j=0 : cela correspond à P_1,P_2\notin D et P_1,P_2\notin N, donc P_1,P_2\in F ; comme P(P_k\in F)=0.05, P(X=0,Y=0)=P(P_1,P_2\in F)=0.05^2 ;
  • i=0, j=1 : on a une pièce aux normes ; comme aucune pièce n'est défectueuse, l'autre pièce doit être dans F (elle n'est pas défectueuse ni aux normes) ; on a donc P(X=0,Y=1)=P(P_1\in N,P_2\in F)+P(P_1\in F,P_2\in N)=0.9\cdot 0.05+0.05\cdot 0.9 ;
  • i=0, j=2 : les deux pièce sont aux normes, ce qui arrive avec proba P(X=0,Y=2)=P(P_1,P_2\in N)=0.9^2 ;
  • i=1, j=0 : une pièce défectueuse, l'autre pas aux normes (mais fonctionnante) ; P(X=1,Y=0)=P(P_1\in D,P_2\in F)+P(P_1\in F,P_2\in D)=0.05\cdot 0.05+0.05\cdot 0.05=2\cdot 0.05^2 ;
  • i=1, j=1 : une pièce défectueuse, l'autre aux normes ; P(X=1,Y=1)=P(P_1\in D,P_2\in N)+P(P_1\in N,P_2\in D)=0.05\cdot 0.9+0.9\cdot 0.05=2\cdot 0.05\cdot 0.9 ;
  • i=2, j=0 : les deux pièces sont défectueuses ; P(X=2,Y=0)=P(P_1,P_2\in D)=0.05^2 .

On trouve donc le tableau suivant pour la loi du couple :

\begin{array}{c|ccc} X\diagdown Y & 0 & 1 & 2 \\\hline 0 & 0.0025 & 0.09 & 0.81\\ 1 & 0.005 & 0.09 & 0 \\ 2 & 0.0025 & 0 & 0 \end{array}

dont les lois marginales et espérances

\begin{array}{c|ccc|c} X & 0 & 1 & 2 & E(X) \\\hline & 0.9025 & 0.095 & 0.0025 & 0.1\end{array}\begin{array}{c|ccc|c} Y & 0 & 1 & 2 & E(Y) \\\hline & 0.01 & 0.18 & 0.81 & 1.8\end{array}

On nous demande aussi de retrouver les espérances en utilisant la linéarité ; ça serait plus simple à faire si on savait ce que c'est que X+Y, mais tout ce qu'on sait est que X+Y\leq 2. Par ailleurs, si on appelle Z le nombre de pièces fonctionnantes mais pas aux normes parmi les deux, on sait que X+Y+Z=2 (le nombre totale de pièces) et on sait aussi que, comme la proba qu'une pièce soit dans F est la même que celle d'être dans D, la loi de Z est la même que la loi de X. On a alors E(X+Y+Z)=E(2)=2=E(X)+E(Y)+E(Z)=E(Y)+2E(X), d'où E(Y)=2-2E(X)=2-2\cdot 0.1=1.8, ce qui est bien ce qu'on avait trouvé avec le calcul direct de E(Y).

Finalement, X et Y ne sont pas indépendants ; cela est bien évident (par exemple, si X=2 alors il est impossible d'avoir Y>0 : plus X est grand, plus Y doit être petit), mais on va calculer la matrice variance-covarance, comme on nous demande de faire dans la première question. On a :
V(X)=1\cdot 0.095+ 4\cdot 0.0025=0.105
V(Y)=1\cdot 0.18+ 4\cdot 0.81=3.42
\operatorname{Cov}(X,Y)=E(XY)-E(X)E(Y)=1\cdot 0.09-0.1\cdot 1.8=-0.09
La covariance est non nulle, donc X et Y ne sont pas indépendants. La matrice variance-covariance est la suivante :
\left(\begin{array}{cc}0.105 & -0.09\\-0.09 & 3.42\end{array}\right)

Math207 – Corrigé de l'exo 11 (feuille 3)

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Lors de la fête de l'école de Madame Dubois, une tombola est organisée. Il y a deux boîtes de tickets de tombola, une jaune et une rose. Dans la boîte jaune, il y a un ticket gagnant sur trois tandis que dans la boîte rose, il y en a deux sur trois.

1) Un enfant se rend au stand de la tombola et donne son ticket, quelle est la probabilité qu'il gagne un lot? Définir deux espaces de probabilités (\Omega_j,P_j) et (\Omega_r,P_r) correspondant aux contenus des deux boîtes.

Comme d'habitude, il y a plusieurs manières possibles de définir des espaces de probabilité pour l'expérience donnée ; voici deux réponses sur lesquelles réfléchir.

  • \Omega_{j}=\Omega_r=\{P,G\} : en tout cas, les résultats possibles de l'expérience aléatoire sont deux ; soit l'enfant a un ticket perdant soit un ticket gagnant. Ce qui change pour les deux boîtes est la proba que le ticket soit gagnant: on a P_j(P)=2/3 et P_j(G)=1/3, alors que P_r(P)=1/3, P_r(G)=2/3. Ces deux espaces sont parfaitement adaptés à l'expérience "un enfant donne sont ticket, pioché au hasard de la boite jaune/rose", mais on pourrait bien imaginer des univers qui gardent plus d'information sur ce qui est en train de se passer, et qui pourraient être utiles si, dans la même situation (boîte jaune/rose avec un certain nombre de tickets gagnants/perdants), on s'intéressait à une expérience plus complexe (e.g. deux enfants piochent et rendent leur tickets). Par exemple :
  • \Omega_j=\{G_1,\ldots,G_n,P_1,\ldots,P_{2n}\}, P_j uniforme; \Omega_r=\{G_1,\ldots,G_{2m},P_1,\ldots,P_{m}\}, P_r uniforme. Ces espaces gardent l'information de l'"identité" du ticket spécifique pioché par l'enfant (autrement dit, on suppose que les ticket dans chaque boîte soient distinguables, et qu'il y ait 3n ticket dans la boîte jaune – dont n gagnants – et 3m dans la rose – dont 2m gagnants). Pour chaque boîte, la proba à mettre sur l'ensemble des tickets (si l'on suppose qu'un enfant en pioche un au hasard) est uniforme. Si on allait calculer la proba pour l'enfant de gagner avec ces espaces, on devrait calculer P_j(\{G_1,\ldots,G_n\})=n\cdot 1/3n=1/3 (boîte jaune) et P_r(\{G_1,\ldots,G_{2m}\})=2m\cdot 1/3m=2/3 (boîte rose). En fait on n'utilisera pas ces espaces, même si l'on pourrait les adapter au cas de k enfants qui piochent leur tickets, parce qu'on ne connait pas les nombres n, m de tickets dans les deux boîtes : on nous dit seulement que ces nombres sont très grands, ce qui veut dire que la proba de piocher un ticket gagnant ne change (presque) pas même si un certain (petit) nombre de tickets a déjà été pioché de la boîte.

Le nombre de tickets contenus dans les deux boîtes est très grand et on peut supposer que les proportions de tickets gagnants ne changent pas si on enlève vingt-sept tickets de l'une ou l'autre des boîtes. Bien entendu, les enseignants ne sont pas au courant de la répartiton faite par la directrice. Madame Dubois a choisi une des deux boîtes au hasard dans le bureau de la directrice, elle revient dans sa classe et distribue un ticket aux vingt-sept enfants de sa classe.
Le fils de la directrice est au courant de la répartition des boîtes et tient le stand de la tombola, c'est au tour des élèves de la classe de Madame Dubois de venir voir s'ils ont gagné.

2a) Le fils de la directrice compte le nombre de perdants avant qu'il y ait un premier gagnant. Modéliser cette expérience, on notera Y la variable aléatoire, calculer sa loi. (On fera attention à bien distinguer les boîtes
jaune et rose.)

Comment modeliser cette expérience aléatoire ? Quels sont les différents résultats que le fils de la directrice pourrait voir ? Il va noter le résultat de chacun des 27 élèves de la classe (gagnant/perdant), dans l'ordre dans lequel ils rendent leurs tickets. Un univers valable est donc \Omega=\{G,P\}^{27} (chaque élément d'\Omega est une séquence de 27 lettres, chacune égale à G ou P). Si la boîte est la jaune, chaque enfant a une probe de 1/3 de gagner, et donc, étant donné \omega\in\Omega, on a P_j(\omega)=(1/3)^{\# G}(2/3)^{\# P} ; si la boîte est la rose, on a P_r(\omega)=(2/3)^{\# G}(1/3)^{\# P}. Sur cet espace, on veut définir une variable aléatoire Y qui compte le nombre de perdants avant d'avoir un gagnant ; Y(\omega) est donc le nombre de P initiales d'\omega (avant d'avoir un G), par exemple :
Y(GPPGGGPPPPGGGGGGGGPPPGGPPPP)=0
Y(PPPGGPGGGPGPGPGPPPGPPPGPPPG)=3
Y(PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP)=27
L'ensemble des valeurs possibles de Y est donc Y(\Omega)=\{0,1,2,\ldots,27\}, et si i<27 on a P_j(Y=i)=(2/3)^i\cdot 1/3 et P_r(Y=i)=(1/3)^i\cdot 2/3 (proba d'avoir i Ps, puis un G avec la boîte jaune/rose). Comme il n'y a que 27 élèves, on a P_j(Y=27)=(2/3)^{27} et P_r(Y=27)=(1/3)^{27} (proba de l'unique séquence avec 27 Ps). La loi de Y est donc très proche d'une loi géométrique de paramètre 1/3 ou 2/3, sauf que, comme Y\leq 27, il faut calculer P_j(Y=27) et P_r(Y=27) comme l'on a fait, et on a P(Y>27)=0 (ce qui n'est pas le cas pour la loi géométrique, qui peut prendre des valeurs arbitrairement grandes !).

2b) Calculer la probabilité P_{j}(Y\geq3) et P_{r}(Y\geq3)

On a
P_j(Y\geq 3)=1-P_j(Y=0)-P_j(Y=1)-P_j(Y=2)=1-1/3-2/9-4/27=8/27\approx 0,3
P_r(Y\geq 3)=1-P_r(Y=0)-P_r(Y=1)-P_r(Y=2)=1-2/3-2/9-2/27=1/27\approx 0,04

2c) Le premier gagnant de la loterie est le cinquième joueur. Que pouvez-vous supposer ?

On va calculer la probabilité que le premier gagnant soit le cinquième enfant dans le cas de la boîte jaune
P_j(Y=5)=(2/3)^4(1/3)=16/3^5\approx 0,066
et de la boîte rose
P_r(Y=5)=(1/3)^4(2/3)=2/3^5\approx 0,008.
On voit que la proba de Y=5 quand la boîte est rose est extrêmement petite, et que la proba du même événement dans le cas de la boîte jaune est 8 fois plus grande. Par conséquence, on peut supposer que la boîte choisie par Madame Dubois soit la jaune.

Le fils de la directrice est quasiment sûr que Madame Dubois a choisi la boîte jaune, on va donc travailler avec cette hypothèse dans cette question.

3a) Les vingt-sept enfants de la classe de Madame Dubois ont donné leur ticket de tombola, quelle est la loi du nombre de gagnants ? On notera X cette variable aléatoire et on calculera sa loi, son espérance et sa variance. (Bien justifier le calcul de la loi.)

On va utiliser l'espace probabilisé décrit lors de la question précédente, et on va définir X(\omega) comme le nombre de G qui apparaissent dans la séquence \omega ; on pose P=P_j. On a donc
P(X=k)=\sum_{\omega\mbox{ avec $k$ Gs}}P(\omega)=\sum_{\omega\mbox{ avec $k$ Gs}}(1/3)^k(2/3)^{27-k}=\#\{\omega\in\Omega\mbox{ avec $k$ Gs}\}(1/3)^k(2/3)^{27-k}={27\choose k}(1/3)^k(2/3)^{27-k}
La variable X suit donc une loi binomiale de paramètres n=27 et p=1/3 ; son espérance est E(X)=np=27\cdot (1/3)=9 et sa variance est V(X)=np(1-p)=9\cdot(2/3)=6.

3b) À l'aide de l'inégalité de Bienaymé-Tchebichev majorer P(\vert X-E(X)\vert \geq3).
3c) En déduire une minoration de la probabilité que le nombre de gagnants de la classe de Madame Dubois soit compris entre 7 et 11.
3d) Il y a 12 élèves qui ont un ticket gagnant, que pouvez-vous en conclure ?

Par Bienaymé-Tchebichev
P(|X-E(X)|\geq 3)\leq V(X)/3^2=6/9=2/3.
On a donc P(|X-9|\geq 3)=P(X\geq 9+3\mbox{ ou }X\leq 9-3)=P(X\geq 12\mbox{ ou }X\leq 6)\leq 2/3.
En passant au complémentaire
P(7\leq X\leq 11)=1-P(X\geq 12\mbox{ ou }X\leq 6)\geq 1-2/3=1/3.
Le fait qu'il y ait exactement 12 tickets gagnants dans la classe est bien compatible avec ces estimations : on n'a pas une majoration assez forte de P(X\geq 12\mbox{ ou }X\leq 6) pour dire que le résultat est incompatible avec le fait que la boîte soit la jaune (et en fait même si X=12 serait un peu surprenant, les calculs faits ne nous permettent pas de mettre en doute l'hypothèse du fils de la directrice).